Cos'è lo Slow Marketing?

Dalla guerra del marketing al marketing gentile.

Cos'è lo slow marketing?

Dalla guerra del marketing al marketing gentile.

Nel mondo del marketing sono tanti i termini tecnici che richiamano alla guerra: dobbiamo ideare una strategia per lanciare una campagna, vincere sui competitors e conquistare nuovi clienti. Nel 1986, Ries e Trout, autori, tra le altre cose, delle “22 immutabili leggi del marketing”, sentenziavano:

“Il marketing è una guerra dove il nemico sono i concorrenti e il cliente è l’obiettivo da conquistare”

Uomo che odora una tazza di bevanda

Ma è davvero così?

Già nel 2010 Philip Kotler, considerato il “padre” del marketing moderno, aveva rivoluzionato il modo di fare marketing spostando il focus dall’azienda al cliente, rendendo il marketing più “umano”.

Oggi a che punto siamo?

Chi lavora nel mondo del marketing sa che i termini tecnici legati alla guerra non solo non sono spariti, ma sono entrati a far parte dell’uso comune al punto di essere interiorizzati e non riuscire più a distinguere la metafora dalla realtà.

Eppure, noi non siamo in guerra. Il marketing non è una lotta per la supremazia o una gara tra competitors, è un modo di comunicare.

E la comunicazione “non violenta” esiste ed è necessaria, così come è necessario un modo di fare marketing “gentile”.

Lo slow marketing nasce in risposta a una società che ci vuole di corsa, all’interno di una perenne battaglia immaginaria per accaparrarsi più clienti possibile, per mostrare che un modo diverso di fare marketing è perseguibile.

Occorre ribaltare la logica della quantità e della vendita aggressiva per prediligere la qualità dei rapporti umani: le persone acquistano i nostri beni e servizi non perché “urliamo più forte degli altri”, ma perché produciamo un bene di cui hanno bisogno e vogliono acquistarlo da noi per i valori che comunica il nostro brand.

Sebbene anche nel mondo dell’imprenditoria ci sia già chi si discosta dalla logica consumistica per abbracciare un modo più sostenibile di fare impresa, nel mondo del marketing si fatica ancora a uscire dall’idea della gara continua in cui, per essere validi, bisogna essere perennemente performanti e vincenti.

Piantina innaffiata

Tuttavia, affiancare alle imprescindibili logiche di mercato delle metodologie nuove, più vicine ai valori umani che ci accomunano, è ad oggi non solo auspicabile, ma necessario per stare al passo con il movimento trasversale di riscoperta che si fa sempre più percepibile in questo periodo.

Per questo se cambiare è possibile, ripartire dall’essere umano è fondamentale.

Articolo pubblicato il 25/11/2021

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