La rivoluzione gentile nel mondo del lavoro​

Perché non avere tempo libero per te non è un valore.

La rivoluzione gentile nel mondo del lavoro

Perchè non avere tempo libero per te non è un valore

Ci hanno insegnato che il lavoro deve essere la priorità e che se non passi la maggior parte del tuo tempo a produrre allora sei unə scansafatiche. Anche tra chi svolge un lavoro creativo, generalmente associato all’assenza di regole e schemi rigidi, questo paradigma sembra duro a morire.

Si sentono costantemente frasi che elogiano il sacrificio per il lavoro come

“Io non mi fermo mai”
“Non ho tempo per le ferie”

“Si ferma solo chi non ha voglia di lavorare”

Asino che carica lentischio

Eppure la creatività non funziona così: quantità non è sinonimo di qualità e le migliori idee arrivano spesso dal caos, dalla noia, dal confronto con e da appunti confusionari sulle note del telefono.

Ci hanno insegnato che il lavoro è sacrificio e noi lo abbiamo interiorizzato così che ormai non avere tempo libero è considerato un valore da ammirare in tutti i settori. 

Spopola la concezione del lavoro come ragione di vita, come ciò che ci realizza, ci appaga, a cui immolarsi per sentirsi realizzati. 

Guardandomi intorno, però, non vedo persone realizzate, ma persone che corrono, inseguendo obbiettivi irraggiungibili mentre la vita passa.

Si fermano solo in casi eccezionali, spesso spiacevoli, quando la vita, con la sua imprevedibilità, li costringe a farlo. Gli avvenimenti degli ultimi anni ci hanno costretto a rallentare, talvolta a fermarci, e abbiamo capito che si può fare, che la vita continua e che un altro modo di vivere e di ripensarci in un ambiente mutato è possibile.

Esiste un trend negli Stati Uniti che parla di Great Resignation, ovvero di lavoratorə dipendenti che si sono licenziatə in massa da lavori sicuri per ripensare un modo di vivere la vita più sostenibile, umanamente sostenibile.

Entrando a contatto con tantə imprenditorə, ciò di cui mi sono resa conto è che sono tantissime le persone che non vogliono più sapere “come diventare leader del settore e produrre di più” ma come creare connessioni durature con ə loro clienti, producendo beni e servizi di qualità per la propria nicchia.

Sono convinta che oltre le fredde percentuali della Great Resignation si nascondano una rivoluzione gentile, guidata da persone inconsapevoli, che con il loro gesto di coraggio ci ricordano che la priorità della vita è vivere e non lavorare.

Mani giunte di fronte al sole

Articolo pubblicato il 01/09/2022

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